Bardolino

STORIA DI BARDOLINO

La zona era abitata già in epoca romana e il nome di Bardolino significa “piccolo sito di Longobardi“. Successivamente fu libero Comune; in seguito passò sotto la signoria degli Scaligeri e poi di Venezia.

ARTE

bardolinoDel castello scaligero ora sono rimaste una torre – sul lungolago – e le due porte – Porta Verona e Porta San Giovanni -, mentre di grande interesse sono due chiese poste nelle immediate vicinanze del centro storico. La più antica è quella dedicata a San Zeno, a croce latina. All’interno alcuni capitelli sono opera del IX secolo, mentre il primo di sinistra a partire dall’abside, in stile ionico italico, risale al II-I sec. a.C., con il primo di destra che ne è una copia altomedioevale; gli affreschi raffiguranti una Madonna e un San Pietro, fatti risalire addirittura al IX secolo, costituiscono un eccezionale documento dell’arte carolingia in territorio veronese (La chiesa è privata e solitamente è aperta ai visitatori). La chiesa di San Severo, che si innalza a lato della strada Gardesana, è documentata già nell’893, mentre l’edificio attuale fu costruito verso la fine dell’XI secolo in forme romaniche. Dopo alterne vicende, venendo adibita anche ad usi civili, negli ultimi anni ’40 venne restituita al culto. La chiesa presenta uno svettante campanile cuspidato e tre absidi diseguali, corrispondenti a tre navate sostenute da coppie di colonne formate da strati di cotto e di biancone. Nel timpano dello pseudo protiro pensile, che sovrasta la porta d’entrata, un affresco settecentesco raffigura il Cristo crocifisso assistito dai confratelli del SS.Sacramento.

All’interno si ammirano due vasti ed interessanti cicli di affreschi del XII secolo sull’Apocalisse e sul Ritrovamento della Croce ad opera di Sant’Elena, la madre dell’imperatore Costantino; nei pennacchi delle arcate sono raffigurati dei Santi a mezzobusto. Nella cripta sono stati riutilizzati pilastrini e capitelli recuperati dalla recinzione presbiteriale del IX secolo, mentre sull’esterno dell’absidiola meridionale è murato un genietto funebre di epoca romana. (La chiesa di S.Severo solitamente è aperta da Pasqua al mese di ottobre compreso). Posta quasi di fronte a San Severo, si trova la chiesa sconsacrata di Santa Maria della Misericordia, meglio conosciuta come la Disciplina, la cui fondazione può essere collegata alla micidiale “peste nera“, che negli anni 1348-1349 fece morire gran parte della popolazione europea, mentre l’aspetto attuale risale ai primi anni del ‘700. L’imponente Parrocchiale, dedicata ai santi Nicolò e Severo, in stile neoclassico, assunse le forme attuali negli anni fra il 1830 e il 1844, su disegno dell’architetto Bartolomeo Giuliari. La facciata, con un maestoso pronao timpanato, venne ultimata nel 1880, mentre la decorazione pittorica risale agli anni 1901-1902, con l’intervento di vari pittori. Pregevole è la settecentesca Via Crucis del veronese Giovanni Battista Marcola, padre del più famoso Marco.

Di notevole interesse architettonico a Bardolino sono alcune costruzioni civili, tra le quali ricordiamo la villa Bottagisio, prospiciente il lago ed ora sede comunale. A poca distanza abbiamo la villa Rizzardi-Guerrieri, il cui aspetto è dovuto al restauro ottocentesco che ha privilegiato il gusto classicheggiante nell’edificio padronale prospiciente il lago, mentre il disegno del giardino, dove si trovano magnifici esemplari di lauri, tassi, magnolie e cedri deodara, è di Giuseppe Jappelli. Monumenti significati sono presenti anche nel circondario, soprattutto verso il massiccio della Rocca di Garda, ai cui piedi si trova l’oratorio dedicato a San Pietro, del XVIII secolo. All’interno, sopra l’altar maggiore, spicca un celebre Crocifisso, oggetto di particolare devozione; ai lati dell’altare abbiamo invece due interessanti pilastrini di are funerarie di età romana. Sull’altare dedicato alla Madonna, si trova un prezioso affresco, del primo ‘400, raffigurante La Madonna e il Bambino, attribuito a Ranuccio Arvari. Sulle pareti, infine, sono appese alcune tele risalenti al XVIII con le raffigurazioni di santi dell’ordine camaldolese. Sulla strada che da Bardolino porta ad Albarè, nei pressi della contrada rurale di Cortelline, si trova la chiesetta di San Vito, che una volta all’anno si anima per la tradizionale festa in onore del Santo, un tempo invocato contro le morsicature dei serpenti velenosi. L’aspetto attuale della chiesa è frutto di una ristrutturazione settecentesca, mentre la torre campanaria, romanica, risale ai sec. XII-XIII.

ATTRAZIONI

Nel paese che ha dato il nome ad uno dei vini DOC più conosciuti d’Italia (il Bardolino) – fin dal 1968, il primo nel Veneto – non poteva mancare un museo dedicato alla viticoltura, ospitato nei locali della Cantina dei Fratelli Zeni, a poca distanza dal paese, sulla strada che porta a  Calmasino: qui sono esposti antichi strumenti impiegati nella coltivazione della vite, con un interessante complesso di torchiatura di epoca medioevale (sec. XV). (per informazioni: tel. 045.7210022.) Calmasino, nel cuore della campagna dove si produce il rinomato vino Bardolino, è una zona di antica colonizzazione romana e viene citata per la prima volta in un atto di permuta del’ 882, dove la maggioranza dei nomi sono di chiara origine longobarda. Sulla strada Gardesana, tra Lazise e Cisano, troviamo il Museo dell’olio, allestito nei locali dell’Oleificio Cisano del Garda. Qui sono esposti un’antica pressa a leva, alcune macine in pietra, dei torchi a vite, detti strettoi, ed infine le suppellettili e gli arnesi presenti in un frantoio. Di particolare interesse è la ricostruzione di un frantoio ottocentesco perfettamente funzionante, azionato da una ruota idraulica. La frazione di Cisano fu abitata in epoca preistorica, come testimonia il sito archeologico dell’età del Bronzo scoperto nei pressi del porto, e numerose sono anche le testimonianze di epoca romana, soprattutto epigrafiche. Particolarmente suggestiva è la pieve di Santa Maria, trasformata in epoca neoclassica (1854) da una preesistente chiesa romanica del XII secolo, di cui rimangono la bella facciata a capanna, la sezione inferiore del campanile e l’abside semicircolare. Su quest’ultima sono incise a bassissimo rilievo due teste, secondo alcuni i nostri progenitori Adamo ed Eva, secondo altri due donatori. Sulla facciata, a fianco del protiro pensile, sono scolpiti a rilievo schiacciato un cavaliere – a sinistra – e un’aquila, un cavallo e un pesce – a destra -, forse rappresentanti i committenti della chiesa, e cioè l’autorità militare e il popolo, quest’ultimo simboleggiato dal pesce – per i pescatori – e dal cavallo con il basto da trasporto – per i contadini -. Infine, sulla parete esterna settentrionale sono murati frammenti di plutei dell’originaria chiesa paleocristiana (sec.VIII) distrutta da un terremoto.

Cisano è poi nota per ospitare, nei giorni attorno all’8 settembre, l’antica Sagra dei osi, in origine dedicata a tutte le attività connesse con la caccia. Numerosi venditori presentano svariati tipi di uccelli. C’è grande concorrenza tra gli stand gastronomici e nei tendoni si possono ammirare varie rappresentazioni, con tema “uccelli”, e da consigliare sono le presentazioni degli imitatori dei vari cinguettii. La più grande festa che Bardolino offre ogni anno ai suoi ospiti, è la Festa dell’Uva. Già un mese prima della famosa settimana di ottobre, si possono trovare stand che offrono il mosto fresco, come cura “dell’uva”. Ma nel momento della vera festività, Bardolino si trasforma in un vero palcoscenico sotto il cielo stellato. Le numerose cantine vinicole della zona hanno qui il loro tendone, offrendo il loro vino per la degustazione e infine vendendolo. Ogni ospite ha il suo bicchiere da vino attaccato al collo, per poter degustare tutti i vini tipici. Le proposte gastronomiche sono qui infinite. Si trova del pesce di mare e di lago fritto, risotto di tutti i tipi, gnocchi, frittelle con la mortadella e castagne. Ci sono molte sorprese musicali, la banda e le giostre per divertire i bambini. Ma il culmine della serata si ha con i fuochi artificiali sopra il Lago di Garda.