Manerba del Garda

STORIA DI MANERBA DEL GARDA

Il nome di Manerba del Garda evoca quello di MINERVA. Leggenda vuole si sia fermata per insegnare agli abitanti della VALEE ATHINIESE la coltivazione dell’olivo.

ARTE

L’antica parrocchiale di Manerba del Garda si trovava nella contrada di Pieve Vecchia, ed era dedicata a Santa Maria Assunta, le sue origini sono fatte risalire al V-VI secolo, mentre la costruzione attuale è riferibile all XI-XII secolo, con rimaneggiamenti nel 600. In un angolo dell’alto campanile è murata una lapide romana. La sede del comune di Malerba è Solarolo; anche qui, al pari di altri della zona del Garda, il comune corrisponde ad un territorio con molte contrade, nessuna delle quali con tale denominazione. La Parrocchiale fu eretta nel 1746-57 su progetto di Antonio Spazzi, mentre nei pressi del cimitero abbiamo la chiesa della SS. Trinità, dei primi del ‘400. Nella vicina frazione di Balbina possiamo visitare la piccola chiesa di Santa Lucia, confusa fra le abitazioni. L’edificio risale agli inizi del XV secolo, con interessanti affreschi quattrocenteschi raffiguranti Madonne in Trono con il Bambino, sulle pareti, L’Annunciazione, nell’arco trionfale, e scene della Passione, nel catino absidale. Superata Montinelle, saliamo verso la cima della rocca (m1509), dove si arriva dopo un breve percorso a piedi.

Manerba del GardaLa Rocca di Manerba uno sperone roccioso formatosi nel terziario e levigato ed eroso dalle glaciazioni è stata oggetto recentemente di un’intensa campagna di scavi che hanno messo in luce le fortificazioni medioevali che coprivano la cima del monte. Nell’alto Medioevo questa fortezza era una delle più munite di tutto il lago e qui, nel 776, i Longobardi comandati dal nipote di Desiderio, Cacone, si difesero strenuamente per due anni contro le truppe franche di Macario, Duca del Friuli. Nel 1221 venne concessa in feudo da Federico II, assieme a gran parte delle Valtenesi, a Biemo dei Conti Cattaneo e nei decenni successivi la zona fu teatro degli scontri fra i guelfi bresciani e i ghibellini locali. In seguito passò agli Scaligeri, ai visconti ed infine ai Veneziani, i quali nel 1787 decisero di radere al suolo il castello per evitare che ospitasse ulteriormente bande di briganti. I reperti preistorici trovati durante gli scavi su questa Rocca sono ora conservati nel Museo Archeologico della Valtenesi, nella frazione di Montinelle. Qui sono presenti anche oggetti rivenuti ai piedi della rocca, nel cosiddetto “Riparo Valtenesi“, dove sono state trovate tracce di un insediamento del V. millennio a. C., ubicata nell’area di questo riparo la necropoli con sei tombe collettive in legno di quercia con pavimento in ciottoli, fatto questo che costituisce un esempio unico in Italia. Anche l’epoca romana è fortemente rappresentata su questo sperone roccioso, sopratutto sul versante occidentale; dove è stata individuata una necropoli di oltre 100 tombe.

ATTRAZIONI

Prima di abbandonare Manerba è consigliata una passeggiata, quando il livello del lago lo permette, da Punta Belvedere all’Isola di San Biagio. Si tratta di un isolotto collegato alla terra ferma da un istmo sommerso. Nelle vicinanze si trova il porto di Dusano, le cui limpide acque attirano i pescatori e i subacquei.