Parco Alto Garda Bresciano

PARCO ALTO GARDA BRESCIANO

Il Parco Alto Garda Bresciano è stato istituito nel 1989. Il suo territorio si estende dalle sponde del Lago di Garda sino al crinale montuoso che a Nord coincide con il confine fra Lombardia e provincia di Trento ( Valle di Ledro ) e ad est con la Val Sabbia.

Al suo interno, nella valle principale, il Parco Alto Garda Bresciano accoglie il Lago di Valvestino, invaso artificiale degli anni sessanta, e la riserva naturale dell’ex Lago di Bondo. Il punto più alto del Parco è il Monte Caplone che raggiunge i 1976 mt s.l.m..

Il Parco comprende nove comuni : Salò, Gardone Riviera, Toscolano Maderno, Gargnano, Limone sul Garda, Magasa, Tignale, Tremosine, Valvestino.

Parco Alto Garda BrescianoIl Parco Alto Garda Bresciano è caratterizzato da forti contrasti altimetrici ( si va dai 65 mt della Riviera ai quasi 2000 della vetta più elevata ), climatici, di vegetazione, sociali ed economici.Dalla celebrata “mediterraneità” della fascia costiera, ben rappresentata dalle “Limonaie”, si passa, nel volgere di pochi chilometri, ad un ambiente tipicamente alpino, con boschi di carpini e querce e più in alto alle splendide faggete e mughete.

Questi sono i due aspetti che caratterizzano il territorio del Parco Alto Garda Bresciano, unitamente alla presenza della grande massa d’acqua del Lago di Garda che influenza il clima, la flora e la fauna di tutta la zona.

La presenza di contesti ambientali così diversi fra loro rende possibile nel Parco una eccezionale biodiversità sia a livello vegetale che animale.

Nelle zone collinari e montane distribuiti su tutti e nove i comuni del parco, meno frequentati dal turismo di massa, si sviluppa un reticolo di strade forestali e di sentieri supportati dalla presenza di rifugi, bivacchi ed altre strutture ospitali anche di tipo rurale, come ad esempio i tipici fienili con il tetto di paglia di Cima Rest in Valvestino.

La rete museale del Parco  è nata per riscoprire e valorizzare la cultura , gli antichi saperi, le tradizioni popolari e le relazioni tra uomo e ambiente. Comprende le seguenti strutture :

• Il Museo del Parco Alto Garda Bresciano – Centro Visitatori
• L’Ecomuseo della Limonaia “Pra dela Fam” – Tignale
• Il Museo Etnografico della Valvestino in loc.Cima Rest – Magasa
• Il nuovo Museo Botanico “Don Pietro Porta” situato a Moerna – Valvestino
• Il Museo “Antichi mestieri : il mulino ad acqua” – Valvestino
• Il Museo Archeologico “A. Mucchi” – Salò
• La Limonaia al Castél – Limone sul Garda

Il lago di Bondo

Il nome deriva dal celtico “Bunda”, ovvero conca. La Valle di Bondo venne scavata dal fiume omonimo. Sul finire dell’epoca delle glaciazioni, il grande ghiacciaio del Garda, ritirandosi lasciava dietro di sé vario materiale che forma le “Morene”.

Una di queste, sbarrando il corso del fiume Bondo, lo trasformò in un lago. In seguito, col tempo il lago si riempì di detriti e scomparì.

Nel sottosuolo tuttavia alcuni strati argillosi impermeabili, in occasione di abbondanti piogge, trattengono l’acqua stessa e il lago si riforma. Questo fenomeno di ricomparsa  del lago avveniva un tempo più frequentemente , oggi molto più raramente.

Valvestino

È la valle che rappresenta la parte più interna e selvaggia del Lago di Garda, che si snoda lungo uno stretto lago artificiale formato dalla diga che raccoglie le acque del fiume Toscolano, un fiordo che si incunea nella montagna.

Nella valle troviamo prati e boschi incontaminati e piccoli nuclei rurali dove il tempo sembra essersi fermato.

A Magasa, uno dei comuni della Valvestino, in località Cima Rest ci sono dei fienili dalle particolari architetture rurali, con tetti a spiovente formati da circa 7500 fastelli di paglia legati fra loro in modo tale da diventare idrorepellenti.

I più antichi risalgono al 1600. Abitati tutto l’anno, avevano il piano rialzato in legno per la raccolta del foraggio e il pianoterra adibito anche a stalla e magazzino. Dall’autunno alla primavera fungevano da caseificio per la produzione di saporiti burro e formaggi.

Alcuni sono stati ristrutturati per farne uso turistico-ricettivo e uno ospita il Museo Etnografico della Civiltà Contadina.

La Valvestino oltre che importante dal punto di vista ambientale anche per la presenza  di flora endemica, è ricca di storia.

Abitata sin dalla Preistoria, luogo di transito per i Romani e parte del ducato Longobardo, essa fu dal XI sec. feudo dei conti Lodrone prima e poi sotto il dominio del principato vescovile di Trento.

Da sempre terra di confine, dopo la dominazione asburgica divenne italiana nel 1915.

Eremo di San Michele

L’Eremo è situato a Tremosine, nei pressi di una mulattiera nella Valle di San Michele, ai piedi del monte Tremalzo ed ha origini antichissime.

Probabilmente questo luogo è di origini longobarde, poiché San Michele Arcangelo era infatti assunto da questi genti quale loro protettore dopo la conversione al cristianesimo avvenuta nel VIII sec d.C. . D’altro canto in queste zone vivevano molti carbonai e lavoratori delle fucine, persone cioè che utilizzavano il fuoco e San Michele è il protettore di coloro che lavorano con il fuoco.

Parte della costruzione più antica risale al XII sec., quella attuale si può collocare nel XIV secolo.

Salò 25087 Lombardia IT
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