Parco Naturale della Lessinia

PARCO NATURALE DELLA LESSINIA

Il Parco Naturale della Lessinia, istituito nel 1990, occupa ben 10.000 ettari della parte sommitale dei Monti Lessini, tra le provincie di Verona e Vicenza.

I comuni che ne fanno parte del Parco Naturale della Lessinia sono :

• Altissimo (VI)
• Badia Calavena (VR)
• Bosco Chiesanuova (VR)
• Cerro Veronese (VR)
• Crespadoro (VI)
• Dolcè (VR)
• Erbezzo (VR)
• Fumane (VR)
• Grezzana (VR)
• Roverè Veronese (VR)
• Roncà (VR)
• San Giovanni Ilarione (VR)
• Sant’Anna d’Alfaedo (VR)
• Selva di Progno (VR)
• Velo Veronese (VR)
• Vestenanova (VR)

Il Parco Naturale della Lessinia ha lo scopo di valorizzare e preservare questo territorio ricco di storia, archeologia, aspetti naturalistici e geologici unici, nonché di tutelare il patrimonio etnico, culturale e linguistico delle popolazioni “Cimbre”.

Parco Naturale della LessiniaIl Parco Naturale della Lessina è un vasto altopiano di boschi e pascoli dove natura e tradizioni di antiche popolazioni si fondono : terra di spettacolari fenomeni carsici e caratteristiche contrade dai tipici tetti in pietra, di ricchi giacimenti fossili unici al mondo, a testimonianza della sua origine.

Famosi sono i giacimenti fossiliferi di Bolca-Pesciara e Monte Postale, che hanno fornito reperti di specie vegetali ed animali degli ambienti lagunari e oceanici.

Oltre 50 milioni di anni fa nell’area del Parco Naturale della Lessinia, al posto di Bolca e di tutta la Lessinia, c’era un mare caldo, ricco di fauna e flora tropicali. Decine di migliaia di fossili, pesci e di piante dell’Era Terziaria sono stati estratti dalla Pesciara di Bolca e si possono oggi ammirare nel locale Museo dei Fossili.

I Cimbri

Secondo le ipotesi storiche più accreditate, i Cimbri furono dei coloni provenienti dalla Baviera o dal Tirolo che si stanziarono nei Monti Lessini  a partire dal 1287.

Il primo nucleo urbano di questo insediamento fu quello del comune di Roverè Veronese e in circa 150 anni dopo vennero costituite altre 13 comunità.

Nel paese di Giazza permane viva ancor oggi la tradizione linguistica dei Cimbri, una parlata di matrice alto-tedesca medievale , detta “Taucias Gareida” , probabilmente a causa del luogo isolato dove sorge questo borgo e, conseguentemente, alla difficoltà degli scambi e delle comunicazioni con la pianura.

A Giazza si trova il “Museo dei Cimbri”, struttura che documenta le vicende storiche, linguistiche , culturali del popolo dei Cimbri.Nel 1974 è nata anche l’Associazione culturale dei Cimbri della Lessinia che si occupa della conservazione  della lingua, della cultura, delle tradizioni popolari e dell’architettura di pietra unica al mondo di questo popolo.

L’architettura lessinica deve la sua unicità al tipo di materiale usato per la costruzione e alla forma.

La costruzione utilizza le scaglie di pietra di colore rosso ammonitico offerte in abbondanza dalla natura del luogo in lastre regolari, senza che si rendano necessarie operazioni di taglio. La specificità di tale architettura è data in particolare dalla forma del tetto, molto antica, chiamata genericamente “gotica” per l’accentuata inclinazione degli spioventi che in qualche modo ricorda lo sviluppo verticale delle architetture nordiche.

Le “Giassare”

Una delle più antiche tradizioni della Lessinia è la presenza delle Ghiacciaie o “Giassare”.

In passato questi spazi erano creati appositamente per la produzione e vendita di ghiaccio, per lo più a chi viveva in città.

Solitamente erano strutture in pietra di forma circolare, con al proprio interno, una pozza ovale per il deposito del ghiaccio.

Il Covolo di Camposilvano

La particolarità geologica del territorio della Lessinia si traduce in paesaggi dominati da doline, grotte e ponti naturali.

Nel comune di Velo Veronese troviamo il Covolo di Camposilvano, la più grande cavità carsica delle prealpi venete.

Il posto è davvero suggestivo. Si tratta di una voragine profonda circa 70 mt, al suo interno si possono notare un pozzo di crollo e una caverna residuale ; inoltre, in questa cavità abbiamo tre delle più importanti formazioni rocciose della Lessinia, l’Oolite di San Vigilio, la rossa Pietra Ammonitica e il Biancone.

Il luogo è stato frequentato fin da tempi remotissimi probabilmente ben prima dell’ultima glaciazione. La frequentazione è stata pressoché ininterrotta anche in epoca romana e medievale, nonché in epoche moderne. Lo testimoniano alcuni reperti custoditi nel Museo di Camposilvano, tra i quali ossa di animali, pugnali e arnesi in selce, armi romane, punte di frecce di balestre.

Sicuramente il “Covolo” è stato da sempre sfruttato anche come ghiacciaia, visto la temperatura bassissima che si registra all’interno, anche nel periodo estivo.

Valle delle Sfingi

A Camposilvano si può fare una passeggiata nella valletta denominata “Valle delle Sfingi”, dove si estende una caratteristica “città di roccia” .

Si tratta di un fenomeno erosivo di disgregazione degli strati di Calcare Rosso Ammonitico e Oolite di San Vigilio. La natura ha modellato questi strani massi sparpagliati nel prato della valletta che assumono le sembianze di “funghi rocciosi” che rammentano le sfingi egiziane.

La Grotta di Fumane

La Grotta di Fumane è un sito preistorico importante. Usata come riparo sottoroccia, al suo interno sono stati trovati molti reperti come pitture, ossa di animali, manufatti e oggetti ornamentali che hanno permesso di ricostruire un ambiente risalente a 30.000 anni fa.

Il Ponte di Veja

È uno straordinario fenomeno geologico.Il grandioso ponte naturale di Veja, situato nel Vajo della Marchiora, si presenta come un architrave di ingresso di un immensa caverna : è un fenomeno carsico formatosi per azione erosiva dell’acqua sulle rocce calcaree che lo costituiscono.

Le sue dimensioni sono imponenti : l’altezza varia da 24 a 29 metri, mentre lo spessore dell’arcata è compreso tra  i 9 e gli 11 metri.

Dell’immensa caverna che ha originato il ponte, restano un grande pozzo di crollo ripieno di massi franati ed alcune grotte poste alla base sotto il ponte stesso.

Corno d’Aquilio – Spluga della Preta

La Spluga della Preta è uno dei più famosi abissi del mondo, un vuoto profondissimo all’interno del Corno d’Aquilio, nel comune di Sant’Anna d’Alfaedo.  Questo abisso è la grotta che più di ogni altra in Italia è legata alla storia della speleologia esplorativa : moltissime infatti sono state le spedizioni speleologiche a cominciare dal 1925 , che si sono spinte fino a 800 mt di profondità, senza individuarne ancora il fondo, e che continuano ancora oggi per svelare i segreti di questo impressionante, buio abisso senza fine.

Interessante è anche l’aspetto biologico ; in questa cavità sono stati trovati esemplari di insetti troglobi (cioè,che vivono solo in grotta ) con adattamenti somatici al buio del mondo sotterraneo.

Parco Cascate di Molina

Molina è un borgo medievale dalle antiche corti e case in pietra, dove l’uomo ha vissuto e vive in armonia con il suo paese, nel rispetto della flora, della fauna e delle tradizioni del mugnaio e della malga.

Grazie all’enorme ricchezza di acqua nella zona, il paese ha basato per secoli la sua economia sull’arte molitoria, con ben 17 mulini attivi fino al 1930.

L’attività prevalente consisteva nella macinazione dei cereali, ma i mulini erano anche utilizzati per la forgiatura del ferro, la spremitura delle noci per ricavarne l’olio e la follatura della lana.

Il Mulin de Lorenzo è stato recentemente restaurato ed aperto al pubblico.

A Molina troviamo il Museo della Botanica e il famoso Parco delle Cascate di Molina.

Il Parco Naturale della Lessinia è l’ideale per fare escursioni naturalistiche e grazie ai molti sentieri e itinerari ben segnalati, ci si può immergere nel fitto bosco, alternato a tratti da strapiombi di roccia, ampie caverne e, soprattutto, da scroscianti e bellissime cascate d’acqua sorgiva.

Il Parco Naturale della Lessinia si estende su una superficie di 80.000 mq e la sua particolarità è la ricchezza d’acqua, grazie all’esistenza di sorgenti perenni poste a Nord del paese di Molina.

È una splendida oasi naturalistica ad una altitudine fra i 380 e i 630 metri. La formazione di questa zona risale all’era cenozoica (25-30 milioni di anni fa ) con l’affioramento delle rocce  che furono poi sottoposte all’azione degli agenti atmosferici che le scolpirono.

In questo territorio la presenza dell’acqua abbonda e ciò ha consentito il formarsi di numerose cascate e torrenti che fluiscono accanto alle rocce. L’acqua si muove lungo la gola a volte in maniera tranquilla, dando forma a piccole piscine di colore verde, e a tratti, invece, in modo vivace per dare forma a incantevoli e rumorose cascate.

È un ambiente idilliaco, dove recuperare il contatto con la natura intatta del luogo e godersi la frescura delle sue acque spumeggianti.

Verona 37100 Veneto IT
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