Tremosine sul Garda

STORIA DI TREMOSINE SUL GARDA

Tremosine sul Garda occupa un magnifico terrazzo quasi a picco sul lago e il primo popolamento dell’altopiano, favorito dall’abbondanza di acqua e dalla sua posizione difensiva, è dovuto a genti forse di ceppo etrusco o retico, seguite dai Romani che nella zona lasciarono molti segni della loro presenza. In seguito, fin dall’epoca longobarda, il territorio di Tremosine sul Garda venne conteso fra Trento e Brescia; infine nel 1426 passò a Venezia, seguendo poi le sorti della provincia di Brescia.

ARTE

Tremosine sul GardaDal paese di Vesio parte una strada che porta a Passo Nota (m 1210) – che dista 9 km – e al Passo Tremalzo (m 1975), a 18 km, ricco di fenomi carsici e raggiungibile con qualche difficoltà su una strada militare della Grande Guerra. Sull’altopiano, si trova il piccolo eremo di S.Michele, su un picco roccioso lungo la mulattiera che porta verso il Tremalzo. L’eremo, ora sotto la custodia dei frati Francescani e aperto nella stagione estiva, è forse di origine longobarda e la chiesa attuale, pur con diversi rifacimenti, risale al 1603. A Pieve – sede comunale – merita una visita la chiesa romanica di San Giovanni Battista, eretta nel XII secolo, demolita intorno al 1570 e ricostruita risparmiando il bel campanile. Pregevoli l’affresco cinquecentesco del volto e i quadri laterali, del secolo successivo, attribuiti alla scuola di Paolo Farinati; l’organo, del 1835, è di Damiano Damiani. Sul muro che delimita il sagrato è incassato un cippo romano del III sec. d.C.

ATTRAZIONI

Dal paese di Vesio parte una strada che porta a Passo Nota (m 1210) – che dista 9 Km – e al passo Tremalzo (m 1975) a 18 km, ricco di fenomeni carsici e raggiungibile con qualche difficoltà su una strada militare della Grande Guerra.

Sull’altopiano si trova il piccolo eremo di San Michele, su un picco roccioso lungo la mulattiera che porta verso il Tremalzo. L’eremo, ora sotto la custodia dei frati Francescani e aperto nella stagione estiva è forse di origine longobarda, e la chiesa attuale, pur con vari rifacimenti risale al 1603.

A pieve – sede comunale – merita una visita la chiesa romanica di San Giovanni Battista, eretta nel XII secolo, demolita intorno al 1570 e ricostruita risparmiando il bel campanile. Pregevoli l’affresco cinquecentesco del volto e i quadri laterali del secolo successivo, attribuiti alla scuola di Paolo Farinati; l’organo del 1853 è di Damiano Damiani. Sul muro che delimita il sagrato è incassato un cippo romano del III secolo d.C.