Valle delle Cartiere di Toscolano

LA VALLE DELLE CARTIERE DI TOSCOLANO

La Valle delle Cartiere di Toscolano è stata un polo cartario di grande importanza fin dal Quattrocento.

La ricchezza d’acqua proveniente dal fiume Toscolano che scorre lungo la valle e il clima giusto, hanno reso il luogo adatto alla costruzione di numerose cartiere, la prima delle quali funzionava già nel 1381, e all’avvio di un’ intensa attività di produzione e commercio della carta.

Persino importanti stampatori si trasferirono da Venezia sulle sponde del lago per essere più vicini ai loro migliori fornitori.

Nel lungo periodo di attività negli stabilimenti si sono avvicendati valenti fabbricatori di carta come i Delay, i Veronese, gli Hell, gli Emmer, i Bianchi-Maffizzoli e i Donzelli.

Ben 61 cartiere si affiancarono l’una all’altra lungo le sponde del fiume, creando così uno dei poli più grandi e importanti d’Italia.

Valle delle Cartiere di ToscolanoAgli inizi del XX secolo l’attività cartaria della Valle comincia il suo declino, poiché con l’avvento di nuove tecnologie, l’energia elettrica ha sostituito l’acqua come forza motrice e conseguentemente la produzione cartaria viene trasferita sulle sponde del lago dove i collegamenti sono più agevoli e comodi e dove tuttora continua.

Inoltre, altri fattori, come la forte concorrenza e il crollo del prezzo della carta, determinano un graduale spopolamento della Valle e la cessazione definitiva dell’attività industriale legata alla carta negli anni Sessanta.

I pochi resti delle antiche fabbriche della Valle delle Cartiere di Toscoalno sono sparsi nelle diverse località il cui nome è ricordato solo nelle vecchie mappe. Iniziando dall’ingresso nella Valle troviamo :  Garde, Quattroruote ( il cui nome deriva dal numero delle ruote che la fabbrica di carta esistente nella località possedeva per muovere i magli che trituravano gli stracci ), Lupo, Maina di sotto e Macalè. Proseguendo più avanti si incontrano Maina di sopra, Vago, Caneto, Gatto, Luseti, Lume, Covoli e più a monte la Valle delle Camerate.

Il paesaggio attuale della Valle delle Cartiere di Toscolano è molto suggestivo e caratterizzato da una folta vegetazione , dai resti delle cartiere immerse nel verde e da forre, in alcuni casi molto profonde, incise dal corso d’acqua del fiume Toscolano che , ad esempio, tra le località di Garde e Quattroruote, scorre tra due altissime pareti rocciose.

I resti delle fabbriche, le tracce delle canalizzazioni che convogliavano l’acqua necessaria alla produzione, la strada, a tratti scavata nella roccia, costruita dagli stessi imprenditori cartai, si fondono con la vegetazione rigogliosa che, col tempo, si è riappropriata degli spazi lasciati vuoti dall’industria dopo la fine della produzione cartaria e il lento abbandono della Valle.

Oggi l’intera area della Valle delle Cartiere di Toscolano, che fa parte del Parco Naturale Alto Garda Bresciano, è soggetta a grandi interventi di recupero e salvaguardia al fine di valorizzare questo “museo a cielo aperto”, uno dei più rappresentativi nel panorama del patrimonio archeologico industriale italiano.

Il Museo della Carta

All’ingresso della Valle delle Cartiere di Toscoalno, a Maina Inferiore, si trova il Centro di Eccellenza – Polo Cartario, un Museo della Carta dedicato alla filiera carta-stampa.

Il museo è ospitato all’interno dei locali ristrutturati dell’ultima cartiera della Valle delle Cartiere di Toscoalno che cessò l’attività nel 1962.

Il centro ripercorre la storia della produzione cartaria, della stampa e del libro, dalle origini medievali al Novecento, attraverso la visita che parte dal nucleo cinquecentesco, con le antiche macchine per la fabbricazione della carta, i magli o pestelli, i tini, le vasche di macerazione e i torchi e prosegue nelle ampie sale dei piani superiori adibite all’asciugatura dei fogli di carta.

Nel museo della Valle delle Cartiere di Toscolano viene fatta anche la dimostrazione pratica di come si realizzava un foglio di carta con il vecchio sistema.

Un po’ di storia

Gli stracci erano inizialmente l’unica materia prima per la fabbricazione della carta, erano triturati per mezzo di pestelli di legno chiamati “folletti”, mossi dall’energia idraulica.

I fogli si ottenevano con i “tini”, setacci che separavano le fibre dell’impasto dall’acqua. In questo caso era molto importante l’abilità della persona addetta nel saper dosare la quantità di fibre da trattenere con la quantità dell’acqua da espellere al fine di ottenere una uniformità del foglio stesso.

L’essicazione dei fogli avveniva prima torchiandoli poi stendendoli o all’aperto o negli appositi essicatoi. Questi non erano che dei grandi saloni arieggiabili, posti nei piani superiori delle cartiere, dotati di enormi tapparelle di legno con apertura regolabile che pemettevano di far entrare il giusto afflusso di aria, contribuendo ad una graduale essiccamento dei fogli.

Nel 1845 fu brevettato negli Usa l’utilizzo del legno per la produzione di pasta per la carta.

Solo verso la fine dell’ 800 le locali industrie cartarie incominciarono ad utilizzare materie prime diverse dagli stracci, come ad esempio, la corda di canapa, la cellulosa e la pasta di legno, queste ultime importate dall’estero.

Nello stesso periodo le cartiere vengono dotate di completi sistemi meccanici, oltre che dei primi impianti a lavorazione continua che hanno contribuito ad aumentare considerevolmente la capacità delle aziende, già famose in tutta la provincia per l’ottima qualità della carta prodotta.

La cartiera di Toscolano, tuttora in funzione, dà lavoro attualmente a circa 370 dipendenti.

Via Valle delle Cartiere
Toscolano Maderno 25088 Lombardia IT
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