La morfologia del lago di Garda ci mostra la presenza di due bacini differenziati, separati dal rilievo roccioso subacqueo che corre dalla punta della penisola di Sirmione a quella di San Vigilio. Il bacino occidentale, sull’asse Desenzano-Riva, è il più ampio e più profondo (m 346); il bacino orientale misura solo 80 m di profondità media. Le rocce che costituiscono la regione benacense si sono formate nella quasi totalità durante l’era Secondaria, tra i 230 e i 70 milioni di anni fa, emergendo dai fondali del Mare della Tetide, per poi subire la spinta del movimento di deriva del continente africano in direzione nord. L’origine del lago di Garda è comune a quella degli altri laghi subalpini e recentemente è stata messa in rapporto alla cosiddetta crisi di “salinità” del Messiniano – avvenuta fra i 6 e i 5 milioni di anni fa -, quando il livello del mar Mediterraneo subì un drastico abbassamento con la formazione di profonde valli per l’intensa erosione esercitata dai fiumi che scendevano dalle Alpi. La fascia prealpina venne quindi percorsa da una trama di vallate che la mettevano in comunicazione con la pianura, in seguito occupate dai laghi di Como, Maggiore, Iseo e appunto il nostro.

La conca del Garda venne, infine, modellata e trasformata in un meraviglioso bacino lacustre dalle glaciazioni: le principali furono cinque, ma l’aspetto attuale è opera dell’accumulo dei detriti trasportati al tempo dell’ultima glaciazione, quella di Würm, che ha avuto il suo maximum circa 20.000 anni fa. Il ghiacciaio würmiano raggiungeva quasi i 1.000 m di altezza a Malcesine; quindi si abbassava progressivamente e all’altezza di San Vigilio non superava i 500 m. Gli impetuosi corsi d’acqua che uscivano dalla bocca del ghiacciaio trasportavano i detriti dovuti alla continua erosione glaciale, abbandonando i più pesanti dove finiva il ghiacciaio, determinando così il formarsi di una serie di colline moreniche che, come un ventaglio – con un raggio di circa 30 km – circondò tutta la parte meridionale bloccando le acque di fusione e dando origine al lago, fatto questo che si verificò 15.000 anni fa, quando i ghiacciai iniziarono progressivamente a ritirarsi. A processi erosivi di origine carsica sono invece da imputare numerose forme, sia di superficie sia di profondità, assai evidenti soprattutto sul Baldo, dove i calcari giurassici sono stati modellati in una serie numerosissima di doline; sono poi presenti altre morfologie carsiche, come grotte e campi solcati.

Non mancano, infine, fenomeni termali – soprattutto nella zona compresa fra Peschiera, Sandrà e Lazise, oltre che a Sirmione -, da mettere in relazione con l’esistenza di un potente serbatoio carbonato profondo, sede di un vasto circuito geotermico di tipo aperto, in cui si verifica un’intensa circolazione di fluidi termali. Si tratta di un termalismo a bassa entalpia, con temperature, cioè, che di rado raggiungono i 40°C, a parte Sirmione dove, a 300 m dalla punta della penisola e a 18 m di profondità, sgorga la sorgente Boiòla, le cui acque sulfuree, classificate come “clorurato-sodiche”, arrivano ai 63°-65°. Una seconda area termale è compresa tra Peschiera, Sandrà e Lazise, caratterizzata da manifestazioni termali con temperatura non superiore ai 20°-25°C, con punte di 35°-42°C a Colà di Lazise, dove si è sviluppato un centro termale di tipo ricreativo.

Dati Generali

• Superficie del lago: 368 kmq
• lunghezza massima: 51,6 km
• larghezza massima: 17,5 km
• perimetro lacustre: 125 km
• livello medio delle acque: 65 m s/m
• profondità massima: 346 m (al largo di Castelletto)
• temperatura media dell’aria: 13°C
• temperatura media dell’acqua (in superficie): 12°C
• tempo teorico di rinnovo dell’acqua del lago: 26,8 anni
• umidità relativa media: 70%
• immissario: Sarca (km 70)
• altri immissari: Ponale, Albola e Varone sulla sponda trentina;  S.Giovanni, Brasa, S.Michele, Toscolano (oggi sbarrato dalla diga di Valvestino) e Barbarano sulla sponda bresciana;  Arìl (è il fiume più corto d’Europa, m 173), Tesina , Val Sorda e dugale dei Ronchi su quella veronese.
• emissario: Mincio
• isole: Isola del Garda (un tempo: dei Frati o Lechi o Borghese), San Biagio (di fronte a San Felice del Benaco), Isola dei Conigli, Trimelone (di fronte ad Assenza), l’Isola di Sogno e quella dell’Olivo a Malcesine; ed inoltre lo scoglio della Stella presso San Vigilio.