Valle di Ledro

VALLE DI LEDRO

La Valle di Ledro è una valle prealpina di origine glaciale, situata nel Trentino sud occidentale, a circa 650 metri di altitudine : si collega ad ovest con la Valle del Chiese e ad est con il Lago di Garda.

Il torrente Ponale che la percorre ha origine dal lago di Ledro posto in mezzo alla Valle e termina nel Lago di Garda con una cascata di 30 metri.

Il comune di Ledro è nato, a seguito di referendum, nel 2010 dalla fusione dei comuni della Valle quali Molina, Pieve, Concei, Bezzecca, Tiarno di Sopra e Tiarno di Sotto.

Il verde è il colore dominante della Valle : verde nel senso più autentico per l’estensione dei boschi che rivestono il 70% dell’area totale e verde dei vasti prati che succedono alle foreste verso le alte quote.

Il nome della Valle di Ledro prende origine forse dai suoi antichi abitanti chiamati Leutrenses dai Romani.

La presenza umana in Valle di Ledro fin dall’epoca preistorica è testimoniata dall’insediamento palafitticolo rinvenuto nel lago che è entrato recentemente a far parte del patrimonio dell’Unesco e che costituisce una delle più importanti attrazione del luogo.

L’origine del Lago di Ledro è dovuta ad uno sbarramento di origine morenica risalente alla quarta era glaciale.

Il suo livello è influenzato dal fabbisogno di energia della centrale idroelettrica di Riva del Garda che utilizza le sue acque che, incanalate in un tunnel lungo 6 chilometri scavato nel fianco della montagna, scendono verso Riva del Garda.

Valle di LedroIl Lago ha restituito il suo tesoro, custodito per tanti secoli fra le sabbie del fondo, quando, nel 1929, proprio per permettere la costruzione della centrale idroelettrica di Riva del Garda, il livello dell’acqua fu fatto abbassare e apparvero oltre 10.000 pali.

Dagli studi condotti emerse che si trattava di pali vecchi di 4000 anni : l’area del ritrovamento costituisce una delle zone palafitticole più grandi d’Europa per estensione, ricchezza di manufatti e stato di conservazione.

Splendidi reperti dell’Età del Bronzo sono affiorati durante gli scavi : i più belli sono 4 corone in bronzo finemente decorate,  asce, vasi in terracotta, lembi di tessuto, manufatti di pietra, ossa e legno.

Ora si trovano nel Museo delle Palafitte di Molina che si affaccia sul lago proprio nel punto di ritrovamento del sito archeologico : accanto al museo, è stato ricostruito anche un villaggio palafitticolo con capanne con il tetto di paglia affinchè i visitatori possano immergersi completamente nell’atmosfera preistorica.

Oltre al villaggio palafitticolo, altre attrazioni si possono trovare nei piccoli paesi della valle.

All’ingresso della valle, Molina deve l’origine del proprio nome ai mulini che, insieme a segherie, ferriere e chioderie, prosperavano in zona in passato e dove si possono ancora visitare le vecchie fucine che producono i chiodi battuti a mano.

Proseguendo incontriamo Pieve, dove è possibile su richiesta visitare il Museo della Farmacia e poi Bezzecca, nota per essere stata teatro di battaglia fra i Garibaldini e gli Austriaci nel 1866 e dove si potrà visitare la chiesetta sul colle soprastante il paese con la statua del Milite Ignoto, le trincee e le gallerie scavate nella roccia, e infine il Museo Garibaldino.

Superati i paesi di Tiarno di Sotto e di Sopra, è possibile raggiungere il vicino biotopo del piccolo Lago d’Ampola, un’oasi protetta di grande interesse naturalistico e che conduce alla scoperta di meravigliose piante acquatiche e di palude.

38067 Trentino-Alto Adige IT
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