Desenzano del Garda

STORIA DI DESENZANO DEL GARDA

La piccola frazione di Polada, a Desenzano del Garda, è luogo dei ritrovamenti più consistenti, ha dato il nome ad una “cultura” particolare, caratterizzata da vasi di terracotta a bocca quadrata e risalente al periodo iniziale dell’età del Bronzo. Lo scopritore di tale sito archeologico è stato il dott. Giovanni Rambotti, a cui è dedicato il Museo Archeologico, dove troviamo uno dei pezzi più rari di tutta l’archeologia europea: un aratro di legno, del tipo a zappa, adatto a lavorare terreni già dissodati da tempo e  risalente a circa 2.000 anni prima di Cristo; è stato trovato nella stazione preistorica di Lavagnone, a ovest della frazione di San Pietro di Desenzano del Garda.

ARTE

Desenzano del GardaAl IV secolo d.C. risalgono i resti di una sontuosa villa romana, articolata in tre settori, con vani residenziali, cortili e un piccolo complesso termale. L’interesse della villa è dato soprattutto dai pavimenti a mosaico policromi – circa 240 mq -, con raffigurazioni di scene di caccia, pesca, vendemmia, danze di satiri e di baccanti, amorini, animali e decorazioni geometriche: particolarmente famosi gli Animali in corsa, incorniciati in motivi ornamentali. Nell’ Antiquarium sono conservati reperti degli scavi, come un frantoio e resti di statue. Nell’alto Medioevo la curtis di Desenzano del Garda faceva parte della Judicaria sermionensis e nell’879 venne donata da Carlomanno ai monaci di San Zeno di Verona. Nella parte alta del paese – la cosiddetta Capolaterra – si è sviluppato il quartiere medioevale con il castello, eretto nel X secolo su fondamenta di una precedente fortezza romana e ricostruito attorno alla fine del ‘300, con successivi rimaneggiamenti in epoca austriaca. La rocca alla fine del secolo scorso venne trasformata in caserma ed ora sono ancora visibili alcuni tratti di mura con merli fra le quattro torri angolari, che si presentano mozze, tranne quella sullo spigolo a nord-est che fino al 1940 funzionò come specola. All’inizio di via Garibaldi si trova la chiesa di San Giovanni Decollato, al cui interno sono presenti pregevoli opere artistiche, come un gruppo statuario ligneo raffigurante il Compianto accanto al corpo di Cristo morto, della fine del ‘500, opera del veronese Valentino Bolesini. Nella chiesa, poi, sono presenti opere del fiammingo Jan de Herdt, allievo di Rubens, (1660 c.), di Andrea Bertanza e di Alessandro Campi, allievo del Celesti. Nel 1426 la città passò alla Serenissima. Il ‘500 fu un periodo di prosperità per gli abitanti di Desenzano del Garda, fra i quali vi erano numerosi e ricchi mercanti. In quegli anni venne sistemata la piazza e si innalzarono alcuni edifici pubblici, su progetto dell’architetto Giulio Todeschini, il cui capolavoro è il cosiddetto palazzo del Provveditore, caratterizzato da un bugnato piatto e da lesene. Pochi decenni prima – nella seconda metà del XVI secolo – era sorto un lungo contrasto fra alcuni alti prelati, sostenuti dal papa del tempo Pio V, e i fedeli di Desenzano del Garda, contrasto sfociato nel 1569 nell’interdetto contro la cittadina, dove fu quindi vietata ogni forma di culto. In seguito l’interdetto venne tolto e, come ringraziamento per la pace ritrovata, il Consiglio generale della città, deliberò la costruzione del nuovo duomo, in seguito dedicato a Santa Maria Maddalena, la cui statua campeggia sul fastoso portale barocco del 1699. Il duomo di Desenzano del Garda è considerato da alcuni il capolavoro del Todeschini e la sua costruzione si protrasse per molti anni – dal 1585 al 1611. Pregevole, all’interno, è il ciclo pittorico, opera di Andrea Celesti (1637-1714?), dedicato a santa Maria Maddalena: nel presbiterio, dietro l’altar maggiore – ricco di marmi e di statue ed eretto nei primi anni del ‘700 da Santo Callegari – si trova l’Estasi della santa, mentre a sinistra abbiamo la Risurrezione di Lazzaro e a destra la Cena in casa di Simone il fariseo; sopra le finestre dell’abside sono poste due tele minori, sempre del Celesti. Il ciclo quindi si conclude con la  Resurrezione di Cristo sulla controfacciata. Nella navata di destra abbiamo altre due tele del Celesti, la prima che raffigura il Battesimo di Cristo – all’inizio, sopra la vasca battesimale del 1620 – e l’altra – in fondo – con le Nozze mistiche di Santa Caterina d’Alessandria. Nella settecentesca cappella del SS. Sacramento è posta la splendida tela di Giovan Battista Tiepolo – del 1738 – raffigurante l’Ultima Cena, un’opera iconograficamente atipica perchè qui gli Apostoli sono colti secondo una linea prospettica longitudinale che sembra affollare i convitati in una stretta intimità. In sacrestia troviamo pure una delle rare copie rimaste del ritratto fatto a sant’Angela Merici sul letto di morte da Alessandro Bonvicino, detto il Moretto. Nella navata di sinistra si apre la cappella – eretta nel 1874 – dedicata a sant’Angela Merici, patrona di Desenzano del Garda, una dei più geniali esponenti della Riforma cattolica pretridentina, che fondò la “Compagnia di Sant’Orsola“, offrendo alle donne del suo tempo uno stato di vita alternativo al matrimonio e alla clausura. Ed infine, nel duomo sono presenti tele del Bertanza, del Brusasorzi, di Zenone Veronese, di Alessandro Campi e di Domenico Cignaroli.

Con i Veneziani il paese divenne un importantissimo centro commerciale, ospitando uno dei maggiori mercati cerealicoli d’Italia. La scelta di Desenzano del Garda come centro principale di approvvigionamento e di redistribuzione delle biade in età veneta fu dovuta, oltre che alla posizione strategica del paese, alla confluenza di grandi regioni agrarie, alla decadenza dei mercati di Lazise e di Peschiera. La prima domenica di ogni mese – tranne gennaio ed agosto -, sempre in piazza Malvezzi, ha ora luogo un frequentato mercatino dell’antiquariato, che si segnala per la qualità ed il valore degli oggetti esposti. La piazza, al cui centro troviamo la statua (1782) di sant’Angela Merici, si apre sull’antico porto interno, costruito in epoca veneta, mentre quello esterno risale alla fine del secolo scorso sino al faro, con il prolungamento della diga e la costruzione di un’altra darsena negli ultimi anni ’30.  Dal 1927 al 1936, all’idroscalo fra Desenzano del Garda e Rivoltella sorse la Scuola di Alta Velocità, che, il 23 ottobre 1934, permise a Francesco Agello di conquistare il record mondiale di velocit’ (709 Km all’ora) su un idrovolante Marchetti Castoldi 72. I caduti di questa scuola sono ora ricordati da un monumento inaugurato nel 1969 in piazza Matteotti, mentre a poca distanza, sempre sul lungolago, abbiamo il monumento eretto su progetto di Giancarlo Maroni al generale desenzanese Achille Papa, l’artefice della difesa del Pasubio durante la I guerra Mondiale; nei pressi si trova un’opera di Arnaldo Pomodoro che simboleggia la tragedia della guerra.

ATTRAZIONI

Desenzano del GardaUna maniera suggestiva ed interessante per conoscere la regione del Garda è quella di scoprirla a bordo di una motonave della società “Navigarda”. Offre la possibilità di scegliere fra una vasta gamma di crociere. Chi ama la velocità può approfittare del servizio offerto da veloci aliscafi, mentre un servizio di traghetti da Maderno a Torri permette il trasporto di auto ed autocorriere fra le due sponde. La “Navigarda” ha la sede amministrativa a Desenzano del Garda e cantiere navale a Peschiera, per quanto riguarda il nostro lago, ma all’interno di una gestione più ampia che interessa la navigazione su tutti i grandi laghi prealpini (Maggiore, Como e Garda), con sede centrale a Milano. Sulla strada per Sirmione troviamo Rivoltella, per la quale passava l’antica via Gallica e nei cui dintorni stazionavano le legioni romane: il toponimo attuale – Rivoltella – discenderebbe da ripa altella, con riferimento al fatto che qui la costa si alza a formare un piccolo colle, su cui sorse il castello medioevale, le cui mura erano rafforzate da cinque torri. In questa zona, secondo le fonti storiche, l’imperatore Claudio II il Gotico sterminò gli Alamanni nel 268. La via centrale – via Di Vittorio – con le sue case di tipo popolare, conserva ancora il sapore dell’antico, mentre degna di visita è la Parrocchiale, dedicata a san Biagio, dove si possono ammirare pregevoli tele di scuola veneta (sec. XVII); il campanile è stato ottenuto riadattando una torre del castello medioevale.

Desenzano del GardaMa torniamo a Desenzano del Garda, con il suo spettacolare lungolago “Lungolago Cesare Battisti“, dal quale si può godere di un magnifico panorama sul lago e sulle numerose imbarcazioni. Lonato è un paesino tipicamente rurale, e dista circa 6 km da Desenzano del Garda. Dai resti del castello scaligero si può godere di un magnifico panorama sulle Colline Moreniche a sud e sul Lago di Garda a nord. A circa 4 km c’è la bellissima chiesa di Maguzano che risale al X secolo. Immediatamente a sud di Desenzano del Garda si estende il più grande anfiteatro morenico d’Italia, che si presta a distensive e salutari passeggiate fra le colline alla ricerca di paesi pittoreschi. Perciò a Desenzano del Garda, oltre a riposarsi e godere del comfort di una moderna città dotata di una meraviglioso centro storico pedonalizzato, si possono programmare le visite, per variare il proprio soggiorno. In meno di un’ora di tempo è possibile raggiungere il Monte Baldo (oltre 2.000 metri di quota), passando così rapidamente dalla flora mediterranea a quella alpina.