Peschiera del Garda

Provincia di Verona

STORIA DI PESCHIERA DEL GARDA

Poco dopo la metà dell’Ottocento a Peschiera del Garda vennero portati alla luce moltissimi manufatti di bronzo risalenti al I-II millennio a.C., a testimoniare la grande importanza di questa zona in epoca preistorica come centro palafitticolo e luogo di scambi. Dopo la sottomissione dei Veneti e dei Galli Cenomani che abitavano la zona, nel I secolo a.C. arrivarono i Romani. A quei tempi la città si chiamava Arilica ed era un importante nodo strategico e commerciale: fu sede di una compagnia di navicellari che garantivano i trasporti con la parte settentrionale del Benaco e lungo il Mincio.

Reperti Peschiera del Garda

Alla fine del VII secolo, con i Longobardi, Arilica (Peschiera del Garda) è ricordata come un centro amministrativo di una certa importanza e nel secolo successivo (744), in un documento del re longobardo Rachis, troviamo per la prima volta il nome “Piscaria”, anche se non sembra designare espressamente l’insediamento dove sorgeva la città, bensì l’attività prevalente dei suoi abitanti. Dopo lo smantellamento della rocca di Garda, nel 961, la città assunse sempre più importanza come fortezza, tanto che dagli annalisti tedeschi del tempo è citata espressamente come “fortezza del Garda”, mentre in seguito verrà immortalata da Dante nella sua Commedia come “bello e forte arnese”.

La primitiva Fortezza di Peschiera del Garda venne ampliata e poi consolidata dagli Scaligeri e, dopo la parentesi dei Gonzaga, nel 1440 entrò a far parte dei domini della Serenissima. Attorno alla metà del ‘500 la Repubblica Veneta decise di fortificare Peschiera del Garda per la sua posizione strategica, affidando i lavori a Guidobaldo della Rovere, che la spuntò sul Sammicheli. Nel secolo successivo le difese furono ulteriormente migliorate grazie soprattutto all’architetto Francesco Tensini e tale assetto difensivo rimase inalterato anche nel ‘700. Caduta in mano a Napoleone, la fortezza fu ingrandita e rafforzata e, quando la città passò all’Austria, assieme a Verona, Mantova e Legnago divenne una delle quattro piazzeforti del “Quadrilatero”, il poderoso sistema difensivo organizzato dall’Impero Austriaco, fra Veneto e Lombardia, testimone di gran parte dei fatti bellici delle tre guerre d’indipendenza italiana.

Con gli Austriaci la linea di resistenza avanzò, con i forti distaccati sulle colline moreniche, di oltre un km e mezzo dalla cinta magistrale cinquecentesca, mentre nella città sorsero nuovi palazzi, arsenali e caserme che la resero più bella e le impressero, ad esempio nella piazza del parco, un’inconfondibile impronta asburgica. Nel 1854 venne inaugurato il ponte della ferrovia, sul Mincio, progettato dall’architetto Giambattista Bossi, mentre lo stesso anno fu ultimata la stazione ferroviaria, uno dei primi esempi nel Lombardo-Veneto del nuovo stile neomedioevale.

ARTE

La visita al centro storico di Peschiera del Garda si inizia da Porta Verona eretta su disegno del Sammicheli nel 1553-1554, alla quale si arriva dopo aver superato il ponte sul Mincio e nei cui pressi vediamo l’Arsenale con alcuni vecchi piroscafi alla fonda. Appena oltrepassata la porta vediamo sulla sinistra l’ex caserma d’Artiglieria, costruita attorno alla metà dell’800, con la caratteristica facciata mossa da lesene e archeggiature. Il lato della piazza alberata che da sul Canale di mezzo è occupato dal Padiglione degli Ufficiali (1856), in stile neoclassico, dove erano ospitati gli ufficiali asburgici residenti con le loro famiglie; di fronte al Padiglione si trova l’ex caserma della Fanteria, del 1822. Sul lato breve della piazza, verso il lago, si staglia il Palazzo del Comando austriaco, ora conosciuto come Palazzina del Comando di presidio (1854). Qui, l’8 novembre 1917, dopo la rotta di Caporetto, il re d’Italia Vittorio Emanuele III decise di resistere ad oltranza sulla linea del Piave: in una sala di questa Palazzina è ospitato un piccolo museo militare che illustra tale fatto.

Superato il ponte stradale sul Canale di mezzo, alla nostra sinistra vediamo il Padiglione degli Ufficiali, con la promenade per il passeggio, e sullo sfondo il ponte fortificato dei Voltoni. Entrati nella zona pedonale, ci dirigiamo verso Porta Brescia (Sammicheli 1551), dove possiamo ammirare in tutta la sua possanza il lato occidentale della fortezza, compreso tra il bastione Feltrin e il bastione Tognon, con il ponte settecentesco. Quindi ci avviamo verso l’antica Piazza d’Armi, il cui lato occidentale è occupato dalla mole del carcere militare, ospitato nell’antico Ospedale militare eretto dagli Austriaci nel 1866. Nei pressi si trova la Parrocchiale dedicata a San Martino, ricostruita dalle fondamenta nel 1821 su progetto di Sigismondo Orlandi. A fianco del tempio, nel 1974, in occasione di alcuni lavori edilizi è venuto alla luce un tratto di tessuto urbano di età imperiale (sec. I-IV d.C.), ora reso fruibile anche dal pubblico. Sul lato orientale della piazza abbiamo i resti della Rocca scaligera con la cinquecentesca porta d’accesso al cortile.

ATTRAZIONI

A 2 km da Peschiera del Garda si trova il santuario del Frassino, che ricorda l’apparizione – l’11 maggio 1510 – della Madonna, che si sarebbe materializzata fra i rami di un frassino sotto forma di statuetta. La facciata della chiesa – eretta nel 1514, assieme al convento, ma rinnovata pochi decenni orsono – è preceduta da un porticato con affreschi seicenteschi di Domenico Muttoni.

L’interno, ad una navata, conserva alcune tele del Farinati (1522-1606) e affreschi del Muttoni; pregevoli sono l’altar maggiore del 1781, l’organo di Gaetano Callido (sec. XVIII) e gli stalli del coro (1652). Attiguo al santuario è il convento dei frati Francescani Minori, ai quali il complesso è affidato, che offre ospitalità come una casa-albergo.

Nelle vicinanze si stende il laghetto del Frassino, di origine glaciale, circondato da una campagna coltivata a vigneto (Lugana) e interessante per la presenza di uccelli acquatici in autunno-inverno e di una flora tipica. Sulla riva opposta intravediamo il Forte del Laghetto, uno degli otto che in epoca asburgica difendevano la piazzaforte di Peschiera.